venerdì 29 aprile 2011

ESCURSIONE AI LAGHI DEL FRISSON E PASSO DELLA MENA


Valle Vermenagna - Val Grande
Partenza: Palanfrè (m.1379)
Arrivo: Passo della Mena (m.2197)
Dislivello: m.818
Difficoltà: media
Note: L'elegante sagoma del monte Frisson fa da sfondo ad una natura rigogliosa.

Dopo una settimana soleggiata, domenica mattina 6 giugno il cielo non era molto bello quando sono partito alla volta di Palanfré per un'escursione ai laghi del Frisson.
C'ero già stato anni fa e ricordavo ancora la bellezza di quella valle.
Non ricordavo però che la borgata di Palanfré fosse così bella, le case in pietra e legno tutte ben tenute rendono il paese molto accogliente. Un bell'esempio da imitare.
Poco oltre il villaggio si entra subito nella famosa faggeta, si cammina su un letto di foglie in questo fittissimo bosco dall'aspetto un po' misterioso e, una volta fuori, si raggiunge il gias Piamian. Il sentiero prosegue risalendo un costone maltrattato dalle valanghe delle quali rimane ancora qualche traccia, due lingue di neve da attraversare
senza difficoltà.

Ora cammino in un autentico “giardino roccioso”: un tappeto di fiori tra le rocce; sicuramente un bel sole avrebbe risaltato maggiormente i colori di questo ambiente ma la leggera velatura che grava sulla valle non toglie niente alla bellezza del posto. Anzi. E' magico. Ammirando tutto questo arrivo ad una strozzatura oltre la quale si apre la testata del vallone che da qui prende il nome di: vallone degli Albergh. Al centro appare imponente, maestoso il monte Frisson (m.2637), anche il sole cerca faticosamente di farsi strada e devo aspettare il momento propizio per fotografare al meglio la montagna. Raggiunto il bivio (palina) per il lago degli Albergh, proseguo dritto verso la base del Frisson (niente male come riferimento) fino ad un pianoro sede del gias Barma a m.1685. Se al bivio si prende a sinistra per il lago degli Albergh si può compiere un bell'anello che tocca anche i laghi del Frisson, prima della partenza ci avevo pensato ma non volendo pestare troppa neve che si vede ancora abbondante ho deciso di rimandare questo giro.
Risalito un ultimo costone ecco all'improvviso apparire il lago inferiore del Frisson (m.2057), alcune sottili lastre di ghiaccio lo ricoprono per metà; c'é una gran pace intorno, solo due pescatori sulle sue sponde ma già altri escursionisti stanno arrivando. Dopo una buona pausa decido di salire al vicino passo della Mena salendo il sentiero che sale a destra del lago, salendo si ha una bella vista sulla conca del lago e dopo un po' si può vedere anche il laghetto superiore, ancora tutto gelato; su di esso incombe l'elegante piramide del Frisson, una bella cartolina. Ed ecco l'intaglio del passo della Mena (m.2197), sul breve ripiano del passo rimangono visibili le tracce che delimitavano quella che era un' importante via di transito tra le valli Vermenagna e Gesso; il panorama é grandioso: il monte Carboné e le Cime della Valletta fanno da sfondo al vallone del Sabbione che si apre per intero in fondo con il lungo sentiero che sale al colle omonimo. Mi fermo a lungo ad ammirare questo scenario, con il binocolo percorro il sentierino laggiù in basso ma non scorgo nessuno, probabilmente 
la presenza di neve in alto ha fatto scegliere altre mete agli escursionisti vista anche la lunghezza di quel percorso. Dal passo verso destra (nord) parte una piccola valletta sospesa e vedendo molte tracce di ungulati decido di inoltrarmici armato di macchina fotografica; non trovo alcun animale ma scorgo in alto sulla cresta lato valle Gesso un 
vecchio cippo con una rudimentale croce in legno molto consumata dal tempo. La curiosità é tanta e raggiungo il cippo, non c'é scritto niente, nessuna memoria se non quella croce, forse ultima testimone di un triste episodio. Mi sembra di disturbare la pace di quel posto e mi allontano sperando che il tempo conservi ancora a lungo quella croce. Tornato al passo un ultimo sguardo alla valle e poi il ritorno al lago ormai affollato, anche il sole che ha cercato di fare del suo meglio sembra soccombere alle nuvole, é tempo di tornare. Mi dispiace andare via ma so che sicuramente avrò modo di scoprire altri luoghi incantati nelle mie prossime escursioni, le montagne ne custodiscono molti, a noi il piacere di scoprirli.



I monti Chiamossiera e Frisson


Lago inferiore del Frisson


Il vallone del Sabbione dal Passo della Mena


                                                                    Osvaldo

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