venerdì 29 aprile 2011

ESCURSIONE CON LE CIASTRE NEL VALLONE DI GILBA


Borgata Danna


Bella gita sul panoramicissimo Bric la Costa in valle Varaita


La bella gita di domenica 7 febbraio, ho cominciato ad assaporarla già da venerdì
gustandomi la bella nevicata che avrebbe “addobbato” il paesaggio. Sabato sera un cielo limpido come come un cristallo completava lo scenario. L'ultimo ingrediente:
il sottoscritto con le ciastre in partenza domenica alle 8,00 diretto in valle Varaita;
meta il pittoresco vallone di Gilba a monte di Brossasco per un' escursione al colle di Gilba e salita al panoramicissimo Bric la Costa.
 Giunti a Brossasco si deve svoltare a destra seguendo l'indicazione per il lungo e stretto vallone di Gilba che va risalito per
intero (circa 9 km). L'ultima borgata sulla strada principale è Danna ma, volendo aumentare un po' di più il dislivello, parcheggio un chilometro prima presso il bivio per la borgata S. Sisto. In ogni caso non sarebbe stato prudente proseguire oltre per la

presenza di una lastra di ghiaccio sull'asfalto (fino a quel punto pulito).
Non fa freddo. In breve raggiungo Danna (m.1385), annunciata da un bel pilone votivo eretto nel lontano1929 da tre fratelli tornati dalla guerra. E' un grazioso villaggio con alcune case ristrutturate con rispetto; lo attraverso passando per i vicoletti innevati e, dopo il forno comune giungo in fondo dove c'è la chiesetta dedicata a Maria Assunta con bell'affresco. Da qui inizia la strada per il colle: calzo le ciastre e m'incammino su questo percorso in leggera salita. Un bel sole illumina il paesaggio circostante con una bella luce, si attraversa un rado bosco di faggi e betulle
fino ad arrivare ad un gruppo di baite semi diroccate dove su un albero cantano allegri una miriade di uccellini poco turbati dal mio arrivo, penso facciano parte della famiglia dei verzellini per la colorazione gialla sul petto. Non tutti fuggono e comunque restano a svolazzare intorno. Un tocco festoso in questo scorcio di valle.
Continuando a salire esco dal bosco ed ora mi trovo a camminare su un manto bianco sul quale fa buon contrasto l'azzurro intenso del cielo. Dopo un'ora circa ecco l'ampio colle di Gilba (m.1524): la vista spazia di fronte al Pian Munè-valle Po dalla quale nessuno è salito, infatti non c'è traccia di recenti passaggi. Mi fermo per uno spuntino comodamente seduto ad un tavolino sotto ad una tettoia per pic-nic, mi gusto un the caldo e... il silenzio magico di questo colle, non c'è vento, solo una gran pace.
Ma è tempo di ripartire. Di fronte a me la traccia svolta nettamente a destra rispetto alla strada percorsa e sale ripida, poco meno di duecento metri per salire su Bric la Piata (m.1731) inizio di un'arrotondata cresta che comprende anche i Bric Arpiol e La  Costa (m.1713). Dal colle questa rampa sembra un po' dura ma la neve porta molto bene e i miei “piedoni” mordono bene. Man mano che si sale il panorama si amplia, altri escursionisti stanno giungendo al colle sottostante a metà strada compare anche il Monviso vicino e maestoso. Finalmente arrivo sul panettone terminale dove mi appare un panorama immenso, tutta la piana che da Saluzzo piccola in fondo, spazia fino alla Valle d'Aosta con la cerchia delle Alpi intorno. Magnifico! La sosta per le foto e il binocolo è lunga. Quando riparto per attraversare tutta la bella e ampia cresta, purtroppo arriva un vento forte e freddo che mi impedisce di fermarmi su questo balcone per mangiare ma tutto intorno a me è così bello che non m'importa di ritardare il pranzo e, anzi percorro tranquillamente tutta la cresta spazzata dal vento che solleva con un bell'effetto la farina di neve tutt'intorno. E così arrivo sull'ultimo cucuzzolo, Bric la Costa (m.1713), da qui seguendo le tracce di altre ciastre scendo direttamente nel vallone di Gilba puntando indicativamente verso le baite incontrate durante la salita; la discesa a tratti ripida è molto divertente con la neve più farinosa 
nella quale si sprofonda piacevolmente. Lasciato il vento sulla cima individuo una roccia asciutta dove mi fermo per rifocillarmi, dopo una breve pausa riparto giungendo nel boschetto di fondo valle fino a ritrovare la strada che in breve mi riporta a Danna. La mia seconda gita in valle Varaita è stata veramente appagante, ancora una volta ho avuto modo di scoprire un altro angolo delle nostre montagne e bearmi degli scenari che ci offrono. All'inizio ho detto che mi sono gustato la bella nevicata del venerdì precedente la gita ma, in ogni caso, prima di partire mi sono informato sulla situazione nivologica per evitare eventuali pericoli; in tal caso avrei cambiato itinerario o addirittura rinunciato ad uscire come mi è già capitato di fare.
La montagna sa aspettare dobbiamo saperlo fare anche noi.
Grange lungo il sentiero per il Colle di Gilba


Bric la Costa


Panorama dalla cresta


Il "Re di Pietra"  il Monviso




                                                                       Osvaldo 

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