domenica 28 aprile 2013

ESCURSIONE AL COLLE DI ABELLIO

Sui sentieri di Airole tra ulivi e macchia mediterranea

Valle: Roja
Partenza: Airole (m. 147)
Arrivo: Colle di Abellio (m.752)
Dislivello: m.605
Difficoltà: escursionistica
Note: il sentiero necessita di essere liberato dalla vegetazione invasiva



Il suggestivo tratto iniziale

Approfittando della "finestra" di bel tempo del 25 aprile sono sceso fino ad Airole per una gita sull'entroterra ventimigliese. Il termine sceso è sicuramente curioso visto che di solito per un'escursione in montagna si salgono le valli ma per noi cuneesi la Roja è una valle al contrario: per noi infatti inizia dalla testata essendo al di la del colle di Tenda. Ed è molto comoda per le uscite di questo periodo per chi vuole la certezza di camminare all'asciutto.
Scendendo poi in bassa valle ci si può immergere in un ambiente diverso da quello che troviamo nelle nostre valli, da Breil in giù a dominare il paesaggio sono ulivi, ginepri, pini marittimi e arbusti profumati che costituiscono la macchia mediterranea.
Lasciata l'auto, mi avvio verso la piazzetta centrale da dove parte il sentiero.
La palina indica per la mia meta un tempo di due ore, la partenza del sentiero è in realtà un vicolo scalinato che sale tra alte case (vicolo Garibaldi) ma dopo poche decine di metri mi ritrovo immerso nel verde e, aggirato un mini canyon prendo a salire su bel sentiero lastricato dal quale si ha una vista del paese arroccato sul cucuzzolo.
Airole
Continuo a camminare tra essenze di lavanda e rosmarino, in questo ambiente solitario il panorama si allarga e sul versante opposto si vedono i casolari sparsi a guardia dei terrazzamenti; il sentiero alterna tratti puliti ad altri in cui la vegetazione è un po' invadente.
Terrazzamenti sul versante sud

Casolare diroccato

Tratto di sentiero - non sarà sempre così pulito
Sarebbe però necessario un intervento di manutenzione perchè, me ne rendo conto man mano che salgo, che il piacere della camminata è contrastato dal fastidio dei rami e rametti che ostacolano il passaggio. Niente di difficile
però a volte si deve prestare un 'po troppa attenzione al procedere; comunque questa è la mia prima uscita dopo una pausa troppo lunga perciò va benissimo anche così.
Il sentiero ora scende a oltrepassare il rio Careghin, qualche metro sulle pietre che chiudono una vasca di acqua cristallina abbastanza profonda scavata dal rio stesso;
Il minuscolo laghetto al primo guado

Il guado visto dall'alto
oltre il laghetto rapidamente si sale sulla cresta denominata "Serro della Gatta", qui si cammina bene in mezzo a fiori e profumi; posso vedere il versante precedentemente percorso, anch'esso terrazzato ma qui lo stato di abbandono è più evidente: è incredibile il lavoro che è stato fatto dall'uomo che ha modellato interi versanti per renderli coltivabili.
Il lontano borgo di Collabassa

Uno spicchio di mare
Il percorso si sposta ora sulla destra e di nuovo si incontrano rami e cespugli fastidiosi, si arriva così ad un nuovo guado del rio Romegasso molto meno suggestivo: un paio di metri melmosi.
Dopo una svolta il territorio cambia, mi trovo ora in un fitto bosco più tipicamente alpino e si torna a salire di fianco al rio dalle acque verde intenso per la presenza di muffe. Pittoresco.
Colle di Abellio
Gli ultimi metri allo scoperto (anche il sentiero) ed ecco il colle di Abellio (o bassa degli Abelli), m.752 tra i monti Abellio (m.1016) a nord e Abelliotto (m.901) a sud.
Panorama nord

Panorama dalla strada militare a valle oltre il colle

Un particolare, l'unico, salta agli occhi: centinaia di bossoli che ricoprono letteralmente il colle, strano perchè i cacciatori si definiscono amanti della natura. Io questi li definirei solo dei gran maleducati siano essi francesi o liguri. Che tristezza! Niente altro da dire su questo colle un 'po anonimo, solo un gran senso di pace e solitudine; una palina segnala la direzione per il rifugio Paù,
sul versante opposto si scende al paese di Rocchetta Nervina. Percorrendolo, dopo un centinaio di metri circa si arriva sulla strada militare che porta al lontano passo Muratone; da qui si potrebbe compiere un anello che verso nord porta alla fontana dei Saviglioni e alle Case Fasceo compiendo un bel giro di circa sei\sette ore. Probabilmente il tour completo renderebbe onore al sentiero che è definito "Sentiero Balcone". Francamente speravo in qualcosa di più da questa gita ma, comunque,
una giornata in montagna è sempre piacevole; sulla via del ritorno due curiosità: la prima è un incontro con uno strano insetto visto per caso, una specie di mantide simile ad un rametto secco.
La seconda molto divertente: un simpatico turista inglese che mi chiede se lungo il sentiero si può trovare del buon vino rosso italiano!!!
...alla prossima uscita, probabilmente ancora in valle Roja.
Guardate altre foto della gita.  Osvy.
 
 

Un 'po di natura...

...cartoline da Airole...





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