GIRO AD ANELLO INTORNO AL MONTE GROSSO
Escursione alla scoperta di gias nascosti fino alla panoramica vetta
Valle: Ellero
Partenza: Pian di Mà (m.1330)
Arrivo: Monte Grosso (m.2046)
Dislivello: m.716
Difficoltà: Escursionistica
Note: E' possibile completare la gita con una passeggiata fino al rifugio Mondovì.
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La cima del Cars |
Domenica 2
giugno ho scelto ancora una gita facile, in valle Ellero: un anello intorno al
monte Grosso attraverso sentieri poco battuti che portano su questa cima molto
panoramica. Arrivati a Roccaforte Mondovì, si svolta per Rastello e si risale
la valle su strada abbastanza ripida, oltrepassato il “Ponte Murato”, si lascia
l’auto dopo un chilometro circa in località Pian di Mà (m.1330) dove una palina
indica il percorso che scende a valicare l’Ellero.
Attraversato
il torrente subito una sosta per osservare il verde intenso del bosco sul quale
si eleva l’elegante Cima del Cars che, illuminata dal sole del primo mattino, è
ancora più maestosa, certamente ruba la scena al poco appariscente monte
Grosso, di fronte a me, che mi accingo a salire.
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La lunga cascatella del rio Curassa |
Riparto, dopo un gias il
sentiero prende a salire a fianco del rio Curassa che scende a cascata dal
ripido canalone; sono circa due-trecento metri di dislivello nel bosco.
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La cima del Cars dal pianoro superiore |
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Il pianoro superiore |
Al
termine giungo al passo della Colletta (m.1602), la valletta si allarga
spianando in bei pascoli, il sentiero è sempre tracciato ma comunque basta
seguire il corso del rio che qui scorre più calmo anche se ricco di acque in
questo periodo molto piovoso. E’ un luogo tranquillo, sembra di stare
lontanissimi dal mondo. Mi sembra anche abbandonato perché non si vede nessun
animale intorno; in molte delle mie escursioni, mi capita di scoprire un posto
lungo il sentiero che mi fa dire: “Ecco, potrei anche fermarmi qui, è
bellissimo”; le nostre valli sono piene di angoli così. Oggi me la prendo
comoda, il tempo di percorrenza dell’anello è di 4\5 ore perciò voglio godermi
la giornata.
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Cascata sul pianoro superiore |
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...chi é passato di qua? |
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Gias alla Colletta Pian di Male |
Andando
sempre avanti dritto si aggira un costone (ancora una cascatella sulla destra)
che porta a un pianoro superiore dove si arriva all’appartato gias della
Colletta sulla Sella Pian di Male (m. 1786): in questo luogo nascosto trovarono
rifugio i partigiani provati dai rastrellamenti tedeschi. Una palina indica il
bivio per la Colla Bauzano alla base della cima Durand.
Qui ho un
po’ di difficoltà ad attraversare il rio per la troppa acqua, dopodiché svolto
sul ripido costone tra arbusti secchi in direzione del monte Grosso davanti a
me arrivando sopra al gias Colletta.
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Tratto tra gli arbusti oltre la Colletta
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Colla Bauzano e, a destra, cima Durand |
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Gias Pian di Male salendo alla Colla Rossa |
Una lingua di neve mi porta sui grandi
pascoli alla base del monte; è qui la Colla Rossa (m.1956) oltre la quale
scenderò verso Pian Marchisio. Mi restano solo novanta facilissimi metri di
dislivello per la cima. Intanto sono apparse le vette dell’alta valle Ellero:
Mondolè, Seirasso, Brignola; Rocca Biecai e Cima delle Saline imponenti sul
Rifugio Havis de Giorgio-Mondovì.
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Colla Bassa |
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La facilissima salita sul monte Grosso |
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Ecco la vetta |
Il monte
Grosso (m.2046) così insignificante dal basso, scopre tutte le sue qualità
dalla cima: un panorama favoloso con una curiosa prospettiva della Bisalta
vista al contrario con Cuneo sullo sfondo, in basso il verde Pian Marchisio
tagliato dal luccicante Ellero.
Il tempo ora
si è un po’ guastato ma ho tempo per una doverosa pausa pranzo per ammirare il
paesaggio. Vedo molti escursionisti giù al piano mentre quassù ho incontrato
solo cinque persone, eppure è questo un itinerario molto facile e appagante.
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Giardino roccioso |
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Fioriture lungo il sentiero |
Quando si è rilassati,
è sempre difficile partire ma così è, ridisceso alla Colla Rossa inizio la
lunga discesa tra ricche fioriture di genziane che termina al ponte Ciappa
(m.1624) all’inizio di Pian Marchisio. Anche qui su una roccia, una targa
ricorda il sacrificio di alcuni partigiani caduti nel 1944 tra i quali anche un
russo.
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La Besimauda davanti alla piana cuneese (peccato l'ho tagliata) |
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Pian Marchisio |
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Vette alla testata della valle |
Non mi resta
che seguire la strada fino a chiudere l’escursione, avevo già percorso questa
strada che ricordavo molto brutta, ora invece è stata risistemata con un lungo
tratto asfaltato rendendo il sito più facilmente raggiungibile. Poco prima di
raggiungere l’auto, ho ancora la possibilità di fotografare la lunga cascatella
del rio Curassa che dalla strada appare in tutta la sua altezza completando
così le immagini di questa gita che vi consiglio di provare. E per oggi è
tutto. Ciao. Osvy.
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