PASSEGGIATA TRA LE BORGATE DI SAN MICHELE DI PRAZZO
Valle Maira: vallone di San Michele di Prazzo
Partenza: Borgata Chiesa (m.1353)
Arrivo: Grange Chiotti (m.2020)
Dislivello: m.667
Difficoltà: facile
Note: dopo questa gita è doveroso tornare in estate per salire sul Chersogno
Il monte Chersogno |
Le giornate di ottobre sono ideali per tranquille escursioni
nelle nostre valli; sicuramente si può ancora salire in quota ma l’atmosfera
tipica di questo mese invita a piacevoli camminate più a valle alla scoperta di
suggestivi angoli di territorio. Per
questa gita si deve risalire la valle Maira fino a Prazzo, dove si gira a
destra (indicazione) fino a raggiungere San Michele di Prazzo (m.1353) nel vallone omonimo. Lasciata l’auto inizia
un bell’anello che, lungo la strada “bassa”, tocca cinque borgate; poi per il
ritorno seguendo la strada “alta” s’incontrano ancora ben sette borgate. Si cammina
sempre su strade.
Appena scesi dalla macchina si rimane subito colpiti dalla
chiesa e dall’ex palazzo comunale riccamente affrescati, è questo il borgo
(Borgata Chiesa) più grande e popolato, in passato sede del comune autonomo di
San Michele;
San Michele di Prazzo |
in breve si supera la prima borgata: Villa, la strada avanza
a fianco del rio e di fronte, sopra la chioma degli alberi sale altissimo
(m.3026) ed elegante, il Chersogno: montagna simbolo di questa valle. Prima di
un tornante una brevissima deviazione presso un antico mulino porta su un
poggio sul quale è posta Castiglione (m1469) caratterizzata da vicoli che
sembrano entrare direttamente nelle case. Proseguendo
Castiglione |
Raina |
ecco Raina (m.1556), questo villaggio si presenta come in
una cartolina: già fuori dal bosco lascia intravedere la testata del vallone
con il suo Monte; questo piccolo borgo pochi decenni fa aveva ancora una scuola
elementare. Le case della minuscola
Pellegrino (m.1596) sono tutte ottimamente ristrutturate in pietra e legno, più
avanti su un costone ci sono due piloni curiosamente rivolti uno verso l’altro:
in quello rivolto a monte c’è una bella scultura lignea di Madonna con bambino. Da questa bella
posizione si può vedere il percorso fatto e quello che rimane prima del “giro
di boa” e infatti laggiù oltre i pascoli si trova Campiglione (m.1714)
annunciata da un bel pilone con crocefisso. Interessante vedere l’architettura
di queste case alcune anche imponenti
Campiglione |
Poco prima del paese parte a destra la, ora
sterrata, strada alta che tornando verso
San Michele tocca le borgate più alte. Arrivati a questo punto, non si può
tralasciare la deviazione che s’incontra dopo un paio di tornanti che porta
alle grange Chiotti (m.2020) dove termina la strada e parte il sentiero che
sale ai 3026 metri del Chersogno; la nebbia nel frattempo avvolge il monte che
non si vedrà più per il resto dell’escursione. In una giornata limpida la sua
sagoma imponente sulle grange è uno spettacolo impagabile ma anche con questa
foschia nella quiete di questa giornata è molto suggestivo, la pace di che si
prova quassù ha qualcosa di magico; voltandosi indietro si vede del fumo che
sale da qualche borgata e questo da la sensazione di essere tornati indietro al
tempo in cui questo vallone era ancora densamente abitato.
Le grange Chiotti |
Salendo incontro il
“cantunè” di Prazzo che sta facendo un controllo delle acque, mi fermo a
parlare con lui e rimango colpito dal suo amore per questa valle; finché ci saranno persone così, la montagna
continuerà a vivere. Anche qui tutte le
grange sono perfettamente restaurate, segno che questo luogo non è
completamente abbandonato. Fortunatamente è così per tutta la valle. Dopo la
pausa pranzo mi dispiace un po’ dover ripartire, tornato al bivio seguo la
strada alta, nel suo primo tratto taglia il selvaggio vallone che scende dal
monte Ciarmetta (un cartello vieta il transito delle auto dei turisti); la
prima borgata è De Coustan (m.1714): una fila di caseggiati rurali addossati
l’un l’altro, su una finestra noto una vistosa croce con a fianco quella che
sembra una targhetta, purtroppo non
riesco a leggere. Man mano che si avanza
il territorio si fa più dolce fra boschi e prati sui quali molte mandrie stanno
ancora pascolando tranquillamente, tutto intorno è un simpatico concerto di
campanacci. Dopo Ferreri una breve deviazione porta a Cesani (m.1591), abitata
da una miriade di… simpatici animali da fattoria! Questa borgata si trova un
centinaio di metri “sopra” San Michele. Proseguendo s’incontrano ancora le
borgate Allemandi (m.1560) e San Vittore (m.1436), poi un tornante porta dentro
San Michele; niente di meglio che girare tra i vicoli del paesino e fermarsi per
un riposo sulla piazza ad ammirare le pregevoli facciate della chiesa e del
palazzo ex comunale chiudendo così un’escursione molto bella al cospetto del
Chersogno che…si può vedere…anche se non si vede.
Ecco altre foto di questa escursione.
I piloni vegliano sulla valle |
Il Chersogno dov'è? |
Borgata De Costanzi |
B.ta Cesani, scusate le terga! |
Borgata Villa |
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